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Mafia, 5 arresti a Vittoria: poliziotto messinese accusato di favoreggiamento

VITTORIA. Operazione antimafia a Vittoria della squadra mobile della Questura di Ragusa che ha arrestato 4 persone accusate di appartenere al clan Piscopo. Tra gli indagati anche un sovrintendente di polizia dell'ufficio denunce del commissariato di Vittoria ritenuto un informatore del gruppo e accusato di favoreggiamento. Si tratta di Santo Ruggeri, di 49 anni, originario di Messina, in servizio nel commissariato di polizia di Vittoria. L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catania, per favoreggiamento, gli è stata notificata da suoi colleghi, prima di essere trasferito in un carcere militare.


Le indagini della polizia sono state coordinate dalla Dda della Procura di Catania. Gli arrestati sono Massimiliano Avola, di 37 anni, ritenuto il leader del gruppo, Enzo Rotante, di 43, Gianluca Rotante di 36, e Francesco Guastella, di 53, ex guardia giurata. In esecuzione di un'ordinanza emessa dal Gip di Catania è stato arrestato per favoreggiamento un appartenente alle forze dell'ordine in servizio a Vittoria, risultato, dalle indagini, avere «rapporti abituali e significativi con Avola, al quale forniva anche informazioni sulle indagini in corso». 


Secondo l'accusa, i primi quattro farebbero parte di un clan riferibile a Cosa nostra che imponeva, attraverso una società di vigilanza, "La custode", che è stata sequestrata, i servizi di "guardiania" a imprenditori di Vittoria e nelle zone limitrofe. Dalle indagini della polizia, emerge che il gruppo, facendo leva sulla forza d'intimidazione attuata anche con furti e danneggiamenti nei confronti di numerose aziende agricole, era riuscita ad imporsi in regime di quasi "monopolio" nel settore della vigilanza. Dagli accertamenti delle forze dell'ordine sono stati anche ricostruiti «abituali contatti e rapporti che il gruppo criminale aveva con esponenti di altre organizzazioni criminali di stampo mafioso». Le indagini della squadra mobile della Questura di Ragusa sono state coordinate dal procurato capo di Catania, Giovanni Salvi, e delegate al sostituto Valentina Sincero.

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