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Comiso, per la stabilizzazione precari si apre un nuovo spiraglio normativo

COMISO. C'è una legge dello Stato, approvata appena nove giorni fa, che potrebbe offrire uno spiraglio ed una soluzione per gli ex precari del Comune di Comiso, cioè per i 47 lavoratori che, alla scadenza del contratto triennale, il 31 dicembre 2012, non videro rinnovato il loro contratto a causa delle nuove norme dettate dalla legge Brunetta e della intervenuta situazione di dissesto. Per i precari, che comunque hanno avviato anche un percorso giudiziario, con ricorsi al giudice del lavoro, uno spiraglio si è aperto dopo un provvedimento del giudice dell'aprile scorso che, per la prima volta, accoglie in parte le tesi dei lavoratori (in precedenza, il giudice per lavoro aveva respinto la richiesta avanzata dai lavoratori).


Nel frattempo, la situazione normativa è mutata ancora e, il 30 ottobre scorso, è stata approvata la legge 125 (che converte il decreto numero 101 del 31 agosto scorso) che prevede la possibilità di stabilizzazione dei precari. «Chiediamo alla giunta di approfondire questa normativa - propongono i capigruppo di Pdl e Comiso vera, Dante Di Trapani e Maria Rita Schembari -. Potrebbe essere contenuta in questa legge che va, comunque, studiata ed approfondita per verificarne la compatibilità col caso specifico di Comiso, la possibilità di stabilizzazione dei precari. Tale legge potrebbe aprire uno spiraglio per i precari degli enti locali visto che sembrerebbe concedere una possibilità del genere agli Enti che hanno già operato le procedure di "pre-stabilizzazione". Con i piedi di piombo, senza illudere nessuno, data la particolarità del comune di Comiso e della situazione di dissesto, invitiamo, l'amministrazione a verificare se sia possibile trovare una soluzione definitiva alla "questione precari".


La legge 125 ritiene presupposto inderogabile che l'ente abbia perfezionato le procedure di "pre-stabilizzazione": è ciò che aveva fatto l'amministrazione. Senza quello sforzo oggi non si potrebbe alimentare nessuna speranza».

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