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Emergency e Medici senza frontiere: a Scicli supporto sanitario in aiuto ai migranti

Cinquanta persone di origine eritrea ospiti di un residence a Donnalucata hanno fatto richiesta di asilo politico

SCICLI. In silenzio, l'uno accanto all'altro. Una passeggiata al porticciolo con lo sguardo verso il mare oltre il quale c'è la loro terra e una sosta in chiesa, in preghiera. Si svolge così parte della giornata dei 50 immigrati richiedenti asilo politico che da martedì pomeriggio sono ospiti presso il residence "Solemare" a Donnalucata, frazione balneare di Scicli. Tutti giovani, solo due le coppie e solo due i minori di 15 anni: tutti attendono il disbrigo delle pratiche che gli permetteranno di avere lo status di rifugiato politico e di potersi muovere senza il disagio della clandestinità. I donnalucatesi, in molti, si stanno chiedendo da dove siano sbucati. Sono arrivati dal centro di accoglienza di Pozzallo martedì pomeriggio grazie ad un protocollo firmato dall'associazione "La Sorgente" (che da oltre 20 anni opera fra Donnalucata e Scicli) con la collaborazione con l'Anolf, l'associazione della Cisl che cura gli aspetti legati alla richiesta di asilo da parte degli immigrati che arrivano sul territorio. A "Solemare" la giornata viene scandita con i tempi dell'attesa. Le cinquanta persone, quasi tutte di nazionalità eritrea a parte qualche nigeriano e due sudanesi, vivono nell'attesa di trovarsi in mano un documento utile a muoversi liberamente perchè rifugiati politici. «Ci appelliamo al buon cuore degli sciclitani e per aiutare queste persone - commenta il co-presidente provinciale dell'Anolf, Angelo Galanti - abbiamo già attivato due computer che, via skype, permettono agli immigrati di comunicare con le proprie famiglie nei paesi di origine. Abbiamo bisogno di indumenti, biancheria e quanto può servire per l'igiene». Ed, intanto, anche l'Asp 7 di Ragusa ha rafforzato l'offerta sanitaria. Il commissario Angelo Aliquò ha firmato due specifici protocolli, dopo il via di Bruxelles: uno con Medici senza frontiere ed uno Emergency. Entrambi i soggetti sono già operativi sia al porto di Pozzallo dove c'è il centro di accoglienza e dove arrivano gli immigrati che in ambulatori in città come Vittoria, Santa Croce, Acate, Ispica e Scicli. Presso gli ambulatori operano i medici ed il personale parasanitario di Medici senza frontiere e di Emergency. Il protocollo prevede anche la presenza di mediatori culturali per meglio rapportare le persone con la realtà in cui si trovano nella loro prima tappa in Europa.

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