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Trasporto disabili a Ragusa Il servizio slitta al 4 novembre

RAGUSA. Slitta di una settimana il servizio di trasporto scolastico ed assistenza specialistica. Non sarà attivato lunedì, ma il 4 novembre. Anche perchè ieri mattina nel tavolo tecnico della Provincia l’onorevole Pippo Digiacomo è entrato a gamba tesa rispetto a quello che fino a giovedì era stato prospettato alle mamme dal commissario Giovanni Scarso e dalle funzionarie dell’ente di viale del Fante. Era stata prospettata una riduzione dell’orario di servizio per fare bastare i 168.000 euro impegnati fino alla vacanze di Natale. Ma Digiacomo è stato chiaro: «Il servizio deve essere avvaito così com’era. Tocccherà alla politica poi, cioè a noi deputati, fare arrivare altre somme per la prosecuzione del servizio anche a dicembre. Non possiamo scherzare non un servizio che garantisce il diritto allo studio». Con i fondi impegnati e con la novità del servizio completo, che rappresenta una vittoria per le «mamme coraggio» ed i rappresentanti delle associazioni di volontariato, si potrà arrivare a fine novembre. Ma poi ci saranno sempre le variazioni di bilancio della Regione. Ma c’è una voce fuori del coro: è quella dell’Anffas Onlus che non ci vede chiaro e che ieri mattina ha mostrato tutto il suo dissenso non escludendo di attivare tutte le necessarie iniziative di mobilitazione generale e una manifestazione nella città di Palermo. È probabile la presentazione di ricorsi legali per avere garanzie sui servizi per i disabili. L’Anffas chiede l’apertura di un confronto con la Regione per valutare ogni conseguenza e ogni possibile soluzione in ragione dell’applicazione dei provvedimenti adottati dall’Autorità Regionale. L’Anffas onlus Sicilia congiuntamente con Anffas Onlus Nazionale adotterà ogni iniziativa utile perché a tutte le persone con disabilità e alle loro famiglie siano garantiti: il diritto allo studio, i servizi di assistenza specialistuica e di trasporto, diritti riconosciuti per legge, tutto ciò perché non debbano essere i più deboli a pagare. «Inoltre non condividono né il metodo con cui si è completamente ignorata ogni loro nota di richiesta, né il merito per la mancata ricerca di una soluzione, in via breve, rispettosa dei diritti delle persone con disabilità, delle loro famiglie e delle persone che per lavoro si occupano di loro. Occorre un grande segno di civiltà: risolvere immediatamente il problema per evitare di mettere ulteriormente in sofferenza chi già vive una condizione di oggettiva difficoltà».

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