Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Ragusa, consulenti e commercialisti: «Fare chiarezza sui tributi»

RAGUSA. La questione Imu in primo piano. Anche tra le novità fiscali dei provvedimenti d’estate 2013 che sono state al centro dell’attenzione del convegno promosso dall’Associazione nazionale consulenti del lavoro – Unione provinciale e dall’Associazione commercialisti iblei. Il relatore, Ernesto Gatto, ragioniere commercialista e componente della Fee a Bruxelles, ha cercato di fare chiarezza su alcuni aspetti non ancora ben definiti.


«Abbiamo affrontato – dice – le modalità attraverso le quali è stata cancellata la prima rata dell’Imu per i possessori di abitazione principale, per le loro pertinenze, per i terreni agricoli oltre che per i fabbricati rurali strumentali. Restano da chiarire, però, le modalità di cancellazione della seconda rata. Per quella che scadrebbe il 16 dicembre, infatti, è scesa in campo la legge di stabilità in cui è prevista da un lato la cancellazione della seconda rata Imu per la sola abitazione principale, dall’altro la cancellazione della seconda rata per i fabbricati invenduti delle imprese di costruzioni, le quali sono già gravate del pesantissimo fardello di rimanenze che non riescono più a piazzare, essendo fermo il mercato dell’edilizia. I costruttori si trovavano a pagare anche somme considerevoli di Imu su questi immobili invenduti e, quanto meno, metà del carico Imu 2013 è stato loro alleviato». Gatto, inoltre, si è soffermato a commentare anche alcune novità che puntano a rilanciare il mercato delle locazioni, in particolare l’emersione dei contratti in nero, essendo stata ridotta dal 19 al 15% la cedolare secca.


«Questo abbattimento di aliquota – afferma ancora il ragioniere commercialista – non è un regalo immotivato. È il tentativo di convincere i più “ribelli”, i più riottosi, a fare emergere i contratti di locazione, considerato che il carico fiscale è abbastanza leggero: il 15% contro una tassazione che con le aliquote ordinarie progressive dell’Irpef potrebbe anche raggiungere il 45%». S.M.

Caricamento commenti

Commenta la notizia