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Il diritto allo studio e all’assistenza: mamme in catene a Ragusa

RAGUSA. Le mamme sono ancora incatenate nell’androne del palazzo della Provincia, per difendere il diritto all’istruzione, per avere garantiti i servizi di trasporto scolastico ed assistenza specialistica per i loro figli disabili. Il commissario straordinario di viale del Fante, Giovanni Scarso dice che è riuscito a reperire 100.000 euro per fare partire il servizio ma i fondi basteranno solo per una quindicina di giorni. «Tra lunedì e mercoledì approverò il bilancio» dice Scarso. La Cgil ha promosso ieri un’assemblea e con il suo segretario Giovanni Avola afferma: «Ci dobbiamo impegnare tutti e cioè utenti e famiglie, istituzioni locali, operatori e sindacato per ottenere i finanziamenti da parte della Regione fino alla fine dell'anno scolastico, vale a dire a giugno 2014». E Nicola Colombo della Camera del Lavoro aggiunge: «Il servizio deve rimanere sotto l'egida della Provincia perché solo così si potrà garantire a tutti i lavoratori la continuità dell'impiego e agli utenti la continuità del servizio col personale qualificato e già a conoscenza delle problematiche di ogni singolo soggetto». Il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, dice che il suo Comune è disponibile a garantire, a costo zero, alle famiglie di 30 alunni diversamente abili modicani il trasporto nelle sedi delle medie superiori. Una decisione comunicata a Scarso ed alle famiglie che dovranno dare il consenso. Altra ipotesi allo studio è quella di programmare un altro importante servizio scolastico: quello dell'assistenza igienica ai diversamente abili delle scuole dell'obbligo che il Comune, quest'anno, garantisce con una non indifferente risorsa economica. L’altro ieri sera a fare visita alle mamme anche il vescovo Paolo Urso che ha tentato invano di convincerle a tornare a casa, esprimendo tutta la sua vicinanza e la solidarietà e mettendosi a disposizione. In visita anche il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto ed il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Iacono, che era accompagnato dal consigliere Giorgio Massari. «Tutta la vicenda richiede, da parte delle amministrazioni pubbliche e dei rappresentanti istituzionali e della deputazione una assunzione di responsabilità immediata e senza giri di parole. La mancata riforma delle province sta di fatto consistendo nell'eliminazione dei servizi erogati dalle province fino adesso. La Regione dia immediatamente le linee guida, che si attendono da troppo tempo, per il Piano di Zona di cui alla L.328/2000 ed il Distretto, nel quale capofila è il Comune di Ragusa, inserisca per la prima volta questo tipo di servizi che sono assolutamente in linea con gli obiettivi della 328 nel prossimo piano di zona e, nel frattempo, quel che rimane della Provincia, nel proprio bilancio trovi le somme per questi primi due mesi». L’altra sera a Viale del Fante anche i consiglieri Zaara Federico e Nella Disca. (*gn*)Iacono: «La Regione provveda a inserire i servizi nel Piano di zona». E Abbate «garantirà» i modicaniIl vescovo incontra i genitori nell’androne del palazzo della Provincia

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