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Santa Croce, i disoccupati al Comune: «Non vogliamo elemosina ma lavoro»

SANTA CROCE CAMERINA. Progetti di pubblica utilità utilizzando parte delle risorse del bilancio comunale di Santa Croce. Uno sguardo al territorio con una convenzione con le cooperative per la esternalizzazione di alcuni servizi. La “ricetta” per superare il momento economico difficile per decine di nuclei familiari è del comitato dei disoccupati. La scorsa settimana una protesta “simbolica” dinanzi palazzo di città. Adesso si preparano ad altre iniziative eclatanti non ultimo l’occupaziome dell’aula consiliare.


«Molti di questi ragazzi – spiega Giovanni Barone, portavoce del comitato dei disoccupati – non potendo più pagare l’affitto di casa sono stati sfrattati. Non ci sono soldi per pagare le bollette e garantire una vita dignitosa alle nostre famiglie. L’amministrazione comunale è sorda dinanzi alle legittime richieste. Non chiediamo l’elemosina e neppure contributi economici, ma solo un modesto posto di lavoro attraverso i cantieri di lavoro, finanziati dalla Regione, o i progetti di pubblica utilità».


Animi esasperati tra i tanti indigenti che vivono, da mesi, una situazione economica difficile. Hanno bussato, la scorsa settimana, dinanzi la porta del comune. «Ci prepariano ad altre iniziative di lotta in modo assolutamente pacifico – aggiunge Barone - vogliamo che la città prenda coscienza di una situazione economica disastrosa. Invitiamo le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, e tutti i disoccupati ad unirsi al nostro comitato. Perché possa diventare la lotta degli ultimi per un sacrosanto diritto sancito dalla nostra cosituzione».


Il comitato fa i conti in tasca al bilancio del comune. «Ci sono 800 mila euro di soldi non spesi lo scorso anno per assenza di progettualità - aggiunge il portavoce del comitato dei disoccupati - L’amministrazione comunale deve lavorare in un’unica direzione per dare una risposta a questi lavoratori e alle loro famigliie». Il popolo dei Forconi sostiene la “battaglia” del comitato.

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