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Opere pubbliche, Massari avvisa: «Far partire i progetti già finanziati»

Il presidente della Cna critica i ritardi sui lavori della Ragusa Catania e non solo. «Creare una task force»

RAGUSA. È preoccupante il dato siciliano sulla disoccupazione che rispetto al 2012 è aumentato di due punti attestandosi sul 21,6 per cento. E di certo sul dato negativo non è immune la provincia di Ragusa che vive un periodo di stasi dovuto a tanti fattori. Il presidente provinciale della Cna, Giuseppe Massari, fa un'analisi sulle difficoltà che si registrano sul territorio dell'area iblea. «Intanto - dice Massari - bisogna fare partire subito le opere pubbliche già finanziate. Parlo, ad esempio, della Ragusa-Catania rispetto alla quale tutti sappiamo che le risorse economiche sono già appostate. Abbiamo preso atto che la firma della convenzione sarà stipulata entro novembre con il general contractor. Ma perché si è tardato tanto? È mai possibile che ogni opera, dalle nostre parti, sia costretta a fronteggiare mille ostacoli prima di essere avviata? E poi, stesso discorso possiamo farlo per i tre lotti della Siracusa-Gela che da Rosolini dovrebbero permettere all'autostrada di arrivare sino a Modica, senza dimenticare, altra opera già finanziata, la bretella di collegamento tra l'aeroporto e la SS 514. E ancora possiamo senz'altro parlare del completamento del primo lotto dell'autoporto e dell'avvio del secondo da mandare subito in appalto. Il leit motiv è sempre il solito. Ci sono i numeri, le somme disponibili, i progetti. Come sempre, però, siamo bloccati dalla lentezza burocratica e da tutte quelle norme che in Italia si sovrappongono e che rendono assolutamente complicato operare, che impediscono agli imprenditori di muoversi con una certa celerità allo scopo di rendere meno amara questa stagnazione economica. Se a tutto ciò aggiungiamo quelle opere pubbliche e private bloccate dai Comuni e dalle varie amministrazioni locali, per cavilli di natura burocratica - aggiunge Massari - è ovvio che il quadro complessivo non può essere roseo. È opportuno che per sbloccare tutte queste opere, essenziali per riattivare l'economia anche a livello locale, si crei una task force, un gruppo formato da persone competenti che vadano a fare le pulci su ciò che accade in ogni iter, che si preoccupi di comprendere perché quell'opera pubblica è bloccata e il cantiere relativo non vede mai la luce. Del resto - conclude Massari - abbiamo già due esperienze positive in provincia che potrebbero fungere da modello. Il comitato di controllo istituito per la Ragusa-Catania, che negli anni si è adoperato per cercare di sbrogliare l'intricata matassa procedurale, e il tavolo per il lavoro e lo sviluppo istituito in seno alla Camera di commercio che potrebbe essere rilanciato e trovare nuovo vigore dal raggiungimento dei suddetti obiettivi. Allo stesso tempo, invitiamo i cittadini e le imprese che hanno a cuore le sorti dell'economia provinciale di segnalare, qualora ne fossero a conoscenza, eventuali anomalie riguardanti il blocco di lavori per la realizzazione di opere pubbliche di fondamentale importanza per la crescita del nostro territorio».

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