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L’effetto Montalbano «scuote» Scicli, Catera: adottare la tassa di soggiorno

L’invito rivolto al sindaco Susino e all’assessore Iurato: «Utilizzare quei fondi per migliorare i servizi ai visitatori»

SCICLI. Se le casse comunali piangono il settore turistico, grazie all'effetto Montalbano, sorride. Ed ecco che arriva la proposta di “ossigenare” il bilancio dell'ente con una nuova politica economica che preveda l’introduzione di una tassa di soggiorno da programmare oggi e da porre in vigore dal 2014. E per fare ciò istituire, già da subito, un tavolo di confronto con gli operatori turistici della zona. A presentare la proposta al sindaco Franco Susino ed all'assessore al Turismo ed alla cultura, Vincenzo Iurato, è stato Christian Catera che ha scritto ad entrambi chiedendo la creazione di un tavolo con tour operator ma anche responsabili di strutture ricettive al fine di “studiare importi e modalità di tassazione non invasivi per chi arriva a Scicli, ma capaci di ripascere le casse comunali al fine di destinare fondi freschi a protezione del territorio migliorando i servizi cittadini e la stessa reputazione turistica – sostiene Catera nella nota inviata agli amministratori – la nostra città ha bisogno di incrementare i flussi turistici con creazione di nuovi posti di lavoro. Coinvolgendo i Comuni di Modica, Ragusa, Noto e Comiso si potrebbero individuare le modalità tramite le quali incentivare le attività turistiche di tutto il Val di Noto sostenendoci a vicenda per ottenere fondi europei e programmare iniziative comuni in campo turistico-culturale”.
«L’obiettivo - aggiunge Catera - dovrà essere quello di costruire un vero polo del Val di Noto assieme ai Comuni limitrofi per poter completare offerte come Taormina e per attirare un nuovo pubblico in Sicilia e nel Mediterraneo. Partendo già da ora ci sarebbe tempo per introdurre questa tassa per la stagione turistica 2014 evitando le polemiche che hanno coinvolto tempo fa Ragusa. Se Taormina arriva ad incassare 100 mila euro mensili e Ragusa, l’anno scorso, si era preposta di incassarne 250 mila in tutto l’anno, perché rinunciare ad entrate per noi fondamentali e per il turista poco invasive?».

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