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Modica, usano il nome del parroco per tentare una truffa

Usavano delle mail per chiedere soldi e aiuti fingendo di essere don Umberto Bonincontro

MODICA. Stavolta sarebbe stato il parroco a chiedere aiuto economico e lo fa attraverso la propria mail che viene notificata ad una cinquantina tra parrocchiani, amici e anche giornalisti. Il tono della mail è inquietante.“Buongiorno, Come stai? Dove ti trovi in questo momento? Avresti un po’ di tempo da consacrare a una situazione particolare che mi riguarda discretamente e via e-mail? perché in questo momento non ho più il cellulare. Ho appena effettuato un viaggio in Costa D’Avorio e più precisamente a Abidjan per motivi personali. Mi ritrovo in una situazione difficile e non so cosa farei senza il tuo sostegno e aiuto. Avrei bisogno di un aiuto finanziario, solo un prestito che ti rimborserò non appena sarò di ritorno dal mio viaggio. sono nell’attesa urgente di una tua risposta. Don Umberto”. Don Umberto Bonincontro, parroco del SS.Salvatore e della Madonna delle Grazie, figura tra le più ben viste e conosciute non solo in città, uno a cui in realtà piace girare il mondo. In parecchi provano a contattarlo al telefono che, però, è spento. La vicenda si tinge di giallo. Quale problema starà vivendo il parroco?. Qualcuno risponde alla mail: “Certo che ti aiuto, fammi sapere come” – scrive, e subito dopo ne riceve un’ altra di ringraziamento con la richiesta specifica di una somma di denaro da versare su uno specifico conto corrente. Passa poco e Don Umberto viene rintracciato da qualcuno dei tanti. “Ma io veramente – risponde sbigottito - sono a Modica e non ho inviato mail”. In realtà un hacker era riuscito ad accedere nei dati sensibili del prelato, appropriandosi della list mail dell’interessato e tentando di sfruttare la sensibilità di quanti hanno stima in Bonincontro, al quale non è rimasto altro che denunciare l’accaduto all’autorità giudiziaria e cambiare la propria password(stavolta, si spera, più complicata di quella, evidentemente, facilmente individuabile di prima. Adesso bisognerà capire se qualcuno aveva già abboccato all’amo ed aveva versato già la somma sul conto corrente indicato dal truffatore. SAC

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