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Scicli, il villaggio turistico resta chiuso: il giudice ha confermato il sequestro

Marsa Siclà, che si trova a Sampieri, è al centro di un’inchiesta della Procura per smaltimento di reflui

SCICLI. Marsa Siclà non riapre. La notizia è arrivata nel primo pomeriggio di ieri come una mannaia. Era     attesa da giorni da proprietà, dipendenti, lavoratori dell'indotto, da tutta l'area del comprensorio di     Modica.     Ma è arrivata quella meno desiderata. L'udienza d'appello al precedente rigetto della richiesta di     dissequestro(che fu motivato con l’esigenza di non alterare lo stato dei luoghi in vista dell’espletamento     dell’incidente probatorio, dunque non fu per ragioni di merito attinenti alla sussistenza del reato di traffico     illecito di rifiuti) è stata anch'essa negativa. I giudici di Catania hanno, infatti, non hanno cambiato opinione     sulla dettagliatissima istanza d'appello avanzata e discussa lo scorso due maggio dagli avvocati Enzo Galazzo     e Francesca Bilardo. Allo stato non si conoscono le motivazioni che saranno esaminate appena depositate     ma si conosce la sostanza che è amara ed equivale ad un dramma per le parti interessate. Sulla vicenda,     si è nell'attesa di conoscere le risultanze della perizia eseguita dal consulente tecnico d'ufficio, nominato     dal gip di Catania, il perito Fulvio De Lucchi, che ha effettuato gli accessi nel villaggio turistico di Sampieri.     Si dovrebbero conoscere dopo il venti giugno anche se il ctu ha assicurato, al momento dell'accettazione     dell'incarico, il deposito di una perizia preliminare per dare modo al gip di valutare la possibilità di     dissequestrare la struttura sciclitana. C'è da tenere conto della relazione dei periti di parte, Corrado     Barone, Luca Ferlito e Federico Vagliasindi, che avevano avuto la possibilità di accedere ai luoghi e che     avevano fortemente contestato la perizia del consulente del pubblico ministero, Mazzotta, ritenendo che     le conclusioni di quest’ultimo fossero errate“. Marsa Siclà, come l'attigua analoga struttura Baia Samuele     e da poche settimane Marispica, a Santa Maria del Focallo, sono coinvolte nell'indagine della Procura     della Repubblica sull'inquinamento delle acque. Nelle scorse ore, tra l'altro, sarebbero state sequestrate     le vasche dell’impianto fognario e l’impianto che gestisce le piscine del villaggio Marispica. Dal 19 gennaio     scorso l’intera struttura, come Baia Samuele, è stata posta sotto sequestro dalla magistratura inquirente     per accuse gravissime: traffico illecito di reflui fognari e avvelenamento delle falde acquifere. Ci sono sedici     indagati, compresi due dipendenti del comune di Scicli.

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