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Imu, rivolta degli agricoltori: "Va ora abolita"

RAGUSA. Sospensione del pagamento dell’Imu sui terreni agricoli e fabbricati rurali. Una boccata d’ossigeno per le aziende agricole ragusane.
La Cia provinciale plaude all’iniziativa del goveno e del ministro Nunzia de Girolamo. «Si tratta di un provvedimento atteso da tempo - dice il presidente della confederazione italiana agricoltori, Francesco Tolaro -che salutiamo in maniera positiva. Il governo, come auspicavamo, ha dato un segnale importante al mondo produttivo classificando i terreni e i fabbricati come beni strumentali». Nel 2012 l’aggravio per gli imprenditori agricoli, rispetto al gettito Ici e Irpef, è stato di circa 366 milioni di euro. Una cifra insostenibile per un settore sempre più in difficoltà, che crea pesanti problemi alla gestione aziendale, con forti ostacoli alla crescita ed alla produttività.Per questo la Cia ha sollecitato il governo ad intervenire con decisione sulla materia, a cominciare dalla restituzione dell’extragettito, in attuazione della “clausola di salvaguardia” prevista da un’apposita legge. «Tenendo ben presente che l’obiettivo finale è la totale abolizione di questa tassazione - aggiunge il presidente Tolaro - che andrebbe a colpire beni strumentali, indispensabili all’attività di impresa. L’unica nota positiva, in un quadro recessivo sia per l’industria che per i servizi, è l’aumento congiunturale del valore aggiunto dell’agricoltura». Significa che, nonostante tutti i problemi, dai costi produttivi alle stelle ai prezzi sui campi in ribasso, il settore primario è ancora vitale. E riesce a garantire, in controtendenza rispetto all’andamento generale, sia produttività che -soprattutto- occupazione. «Qualche timido segnale di ripresa si intravede - conclude il presidente della Cia - ma l’agricoltura deve guardare oltre. Alle aziende multifunzionali ed una riconversione più in generale».

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