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Operazione antidroga a Vittoria: otto condannati

Per tre degli 8 imputati è scattato anche il reato associativo con pene comprese tra 12 e 13 anni di reclusione

VITTORIA. Braccianti agricoli nelle serre della Valle dell’Ippari di giorno, spacciatori di coca e hahsish di notte. Questa l’accusa mossa dai carabinieri alle otto persone condannate ieri nell’ambito dell’operazione antidroga «Coast to coast». L’attività investigativa condotta dai Carabinieri della Compagnia di Vittoria è iniziata nel febbraio 2008. Le indagini, durante le quali è stato accertato che la droga acquistata sulla «piazza» di Palermo in cospicui quantitativi, veniva poi smerciata nel Ragusano, si sono protratte sino al luglio del 2009.La droga, oltre alla città di Vittoria, era destinata a Marina di Ragusa, Santa Croce Camerina, Punta Secca, Punta Braccetto, Scoglitti, Macconi, Acate e Gela. L’attività investigativa durata circa due anni, ha permesso di accertare che il gruppo, si rifornivano, prevalentemente, di hashish e cocaina, ma anche di munizioni, tramite corrieri di varia nazionalità straniera (tra loro tunisini ma anche due polacchi), da un palermitano di alto spessore criminale, pregiudicato per associazione mafiosa ed affiliato al mandamento di «Portanuova».

Ieri la sentenza del Tribunale collegiale di Ragusa arrivata dopo l’arringa difensiva dell’avvocato Emilio Cintolo. Il blitz era stato messo a segno dai carabinieri nell’aprile del 2011. Il legale ha chiesto l’assoluzione dei suoi assistiti, subito dopo il Tribunale è entrato in camera di consiglio. Al termine della requisitoria il Pm Lucio Setola ha chiesto condanne per complessivi 84 anni per gli otto imputati alla sbarra. Le pene lette dal presidente Salvatore Barracca sono state inferiori di qualche anno. La pena pari a 13 anni di reclusione ciascuno è stata inflitta a Mohamed Ben Hassen, 36, e Azize Mansoui, 34; 12 anni e sei mesi sono stati comminati ad Ajedi, 30 anni; tutti accusati del reato ascociativo nei confronti dei quali era stata chiesta la condanna a 15 anni di reclusione; Salimnato Hamid, 39, è stato assolto dal reato associaivo per cui l’accusa aveva chiesto 15 anni di carcere e condannato a 10 anni; sei anni di carcere ciascuno sono stati inflitti ad Hatem Ben Salem, 35; Haythme El’Ouar, 28; Krzysztof Sudol, 46 anni, così come richiesto dall’accusa. Prima dell’avvocato Cintolo a chiedere l’assoluzione degli imputati sono stati gli avvocati Francesca Pennisi e Vincenzo La Venia.

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