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Mercato carne, costi alti e prezzi bassi. Sos degli allevatori: aziende al collasso

Si allarga la forbice: una vacca viene svenduta a un euro al chilo, al contrario di quanto avviene nei supermecati

RAGUSA. Il mercato della carne segna un tracollo verticale. Con una flessione pari al 25 per cento rispetto allo scorso anno. Una vacca a fine carriera viene venduta un euro al chilogrammo, i vitelli da ingrasso variano da 1 e 80 a 2 euro al chilo. Il calo dei consumi ma anche un mercato che offre miseri margini di guadagno agli allevatori. Di contro nei punti vendita sotto casa il prezzo della carne rimane alto. «Una politica commerciale assurda che stritola gli allevatori – spiega Mattia Occhipinti, allevatore - i prezzi sono al ribasso e molti colleghi per l’aumento dei costi di produzione e delle materie prime preferiscono non portare all’ingrasso gli animali. I vitellini appena nati vengono svenduti a 30 -35 euro».
Per la carne si è registrato, infatti, un vero e proprio crollo dei consumi, con un taglio del 7 per cento nelle macellazioni bovine nel primo bimestre, rispetto allo scorso anno. «E’ un mercato senza futuro - aggiunge Bruno Maltese, commerciante di carni - se a questo aggiungiamo le difficoltà logistiche, con la chiusura del mercato zootecnico di contrada Maltempo a Ragusa il futuro sembra segnato. Le cooperative, le organizzazioni agricole, ma anche l’amministrazione comunale avrebbe dovuto investire risorse e idee per aprire il mercato ad altri commercianti o acquirenti provenienti dalle province limitrofe. Fino a pochi anni orsono riuscivo a vendere fino a 50 capi di bestiame a settimana. Oggi i margini si sono notevolmente dimezzati e la percentuale è scesa a 9 capi. Gli allevatori sembrano oramai abbandonati al loro destino con la chiusura delle aziende zootecniche. Molte imprese sono al collasso tra ipoteche e fermi amministrativi e gli animali vengono svenduti». «Il crollo del mercato della carne è simile alla difficile vertenza del prezzo del latte - afferma Gianni Campo, presidente dell'associazione provinciale allevatori -. Il costo del mangime incide in maniera determinate sul prezzo finale».
Uno degli effetti più evidenti delle difficoltà economiche è il cambiamento nelle abitudini alimentari e a farne le spese è stata soprattutto la carne rossa. Non si vuol rinunciare del tutto a una lombatina o a una polpetta: solo si va meno in macelleria e di più alla ricerca delle offerte della grande distribuzione, sulle quali ci si informa con tutti i mezzi - perfino tecnologici - a disposizione.  
 

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