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Modica, sì all'infusione di staminali su una bimba

La sentenza del tribunale di Modica. Gli «Spedali Civili» di Brescia dovranno procedere in favore della piccola Rita L. di 19 mesi

MODICA. Sì all’infusione di cellule staminali su una bambina modicana. Lo ha deciso il giudice del Tribunale di Modica, Pierangela Bellingieri, che ha ordinato agli «Spedali Civili» di Brescia di procedere in favore della piccola Rita L. La bambina e i genitori sono già a Brescia, dove in queste ore dovrebbe cominciare la terapia d’infusione delle staminali già donate da papà Carmelo. Rita ha appena 19 mesi. Vicino a lei c’è mamma Ausilia. La vicenda delle infusioni è attualissima poiché da diverse parti d’Italia, dopo i primi risultati positivi su un paio di bambini, molti genitori con la stessa tragedia in casa, chiedono l’applicazione del “metodo Davide Vannoni”, presidente della Stamina Foundation, colui che aveva messo a punto il protocollo. Gli Spedali di Brescia, unica struttura in grado di applicarla, avendo avuto già problemi con la giustizia, non agisce se non dietro provvedimento dei giudici come nel caso della bambina modicana e, anzi, ricorre a tali decisioni. Com’è noto il decreto Balduzzi del 21 marzo scorso è stato bocciato poiché ritenuto incostituzionale dal Senato. Erano stati autorizzati alle cure solo coloro che avevano già in corso la procedura. Per la piccola Rita e per mamma e papà, la diagnosi tragica è arrivata lo scorso mese di maggio, a Roma, all’Ospedale del “Bambin Gesù”: Morbo di Nieman Pick tipo A/B. Si tratta di una malattia a rapida progressione che non fa superare a chi ne è colpito i due anni di vita. “C’è crollato il mondo addosso – dicono i due coniugi – ma tornati a casa abbiamo cominciato a documentarci fino a quando abbiamo scoperto il metodo Stamina. Da quel momento abbiamo iniziato senza pause la nostra battaglia legale”. Una battaglia giudiziaria che non si è conclusa. Giovedì prossimo, infatti, dovranno tornare a Modica poiché davanti al Tribunale si dovrà discutere il ricorso presentato dagli Spedali di Brescia per sospendere il provvedimento già assunto dal giudice Bellingieri. Per allora, mamma e papà sperano che Rita, se in queste ore potrà avere l’infusione, possa essere dimessa e tornare tutti insieme a casa.

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