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Comiso, gestione impianti sportivi: polemiche in consiglio

Il vicepresidente dell’assise che è anche dirigente del Comiso calcio, contesta il bando promosso dalla giunta

COMISO. La mozione arriva in consiglio con il suo carico di tensioni. È stata presentata dal vicepresidente Giuseppe Digiacomo per chiedere alla giunta di sospendere il bando di affidamento dello stadio comunale. Vi hanno partecipato in due, la Fair play ed il Comiso calcio. Digiacomo (che presiedeva la seduta) ha chiesto che il Comune ritiri il bando e si mantenga lo stadio per l'interesse pubblico o che almeno si garantisca alla società principale l'utilizzo dello stadio a prezzi congrui per gli allenamenti e per la partita di campionato.

Commenti duri anche da parte del consigliere comunale Pasquale Puglisi che si è detto «schifato per la decisione di portare un'aula una mozione che trasuda di interessi pre-elettorali», scatenando l'applauso dei consiglieri di centrodestra: evento raro, visto che tra l'ex primo cittadino e la coalizione che sostiene il sindaco Alfano non corre buon sangue. Salvatore Zago, unico presente del Pd, ha chiesto il rinvio dell'argomento a dopo le elezioni ed ha invitato Digiacomo a non partecipare al voto, vista la sua posizione di conflitto di interesse (è vicepresidente del Comiso calcio). Digiacomo ha abbandonato l'aula, ma lo hanno fatto anche Puglisi e Zago. La seduta (presieduta da Salvatore Romano) si è sciolta per mancanza del numero legale.

Poco prima il consigliere Guastella si dichiara indipendente dall'Udc: «Finalmente» esclama il suo ex compagno di partito Digiacomo. Ma la seduta non ha avuto esito e la gara va avanti. «Non esistono alternative - spiega l'assessore Dante Di Trapani - l'affidamento all'esterno è una strada obbligata, in alternativa si dovrà vendere l'impianto. Il Comune non può più gestire direttamente le strutture. Le società lo sanno da tempo. Avremmo auspicato che trovassero un accordo che garantisca tutti, ma non lo hanno fatto». Ieri i presidenti delle società sportive di Comiso hanno chiesto nuovamente, con un documento, di «sospendere ogni forma di gara e di affidare alle società sportive le strutture pubbliche: stadio comunale, palazzetto e palestra Spallanzani». I presidenti hanno chiesto di «aprire un tavolo di concertazione per trovare delle soluzioni».

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