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Comiso, la scelta dei panificatori «Domeniche senza pane fresco»

La legge assegna a ciascuno piena libertà nella possibilità di lavorare sette giorni su sette, ma la maggior parte dei titolari di panificio non è d’accordo

COMISO. L’accordo, finora, ha retto bene. Ma qualcosa comincia ad incrinarsi. A Comiso, tutti i panificatori restano chiusi nel giorno di domenica. La legge assegna a ciascuno piena libertà nella possibilità di lavorare sette giorni su sette, ma la maggior parte dei titolari di panificio non erano d’accordo ed alla fine si è deciso di chiudere i battenti. “Il nostro è un lavoro duro – spiega il presidente dei panificatori aderenti all’Ascom, Pippo Vittoria – ci alziamo alle due o alle tre del mattino, restiamo aperti a lungo. La legge dà ampia libertà di aprire nei giorni che vogliamo, ma noi, liberamente, abbiamo deciso di restare chiusi la domenica. Evitiamo un’inutile concorrenza che avrebbe danneggiato tutti. Era cominciata una guerra: qualcuno apriva, qualcuno abbassava i prezzi. Alla fine abbiamo deciso di fermarci e trovare una soluzione condivisa. Qualcuno era meno disponibile, ma alla fine hanno prevalso le ragioni dell’unità”. Nelle ultime domenica, però, una o due rivendite hanno aperto i battenti. “Avevamo aderito – spiega un giovane rivenditore - Abbiamo visto che qualcuno non rispetta l’accordo e allora abbiamo deciso di aprire anche noi”. “Sappiamo che una pizzeria vende pane – risponde Vittoria – Ma altri, pur aprendo il negozio per vendere altro, non vendono il pane. L’accordo raggiunto a Comiso sta diventando un esempio per tanti. Io spero che si possa andare avanti!”.

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