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Emergenza idrica, la soluzione c’è e si chiama «potabilizzatore mobile»

L’associazione «Partecipiamo» spiega, conti alla mano, che la situazione potrebbe risolversi in appena 48 ore

RAGUSA. Una soluzione per tamponare in maniera efficace la gravissima crisi idrica che sta interessando circa 15.000 cittadini. L'associazione "Partecipiamo", che ha raccolto centinaia di firme per chiedere al Comune trasparenza sui dati dei controlli dell'acqua ed interventi per riportare la soluzione alla normalità, ha individuato una soluzione attuabile in 48 ore. «Chiediamo al Commissario - hanno spiegato ieri Marcella Scrofani e Concetta Camillieri, - di adottare le unità mobili di potabilizzazione che entrano in funzione in 48 ore. Sistemi, questi, particolarmente adatti alle situazioni di emergenza idrica in caso di calamità naturali o indotte. Le unità mobili di potabilizzazione hanno una elevatissima o totale capacità di depurazione di materiali in sospensione, polvere, cloro, solventi, colore, batteri come i protozoi riscontrati nell'inquinamento a Ragusa, pesticidi, amianto, sali, nitrati, metalli pesanti, olio, emulsioni, agenti tensioattivi, contaminazioni radioattive». L'associazione si chiede: «Perché il Comune di Ragusa non ha utilizzato il sistema di unità mobili di potabilizzazione che avrebbe eliminato il disagio di questi due mesi ad oltre 4.000 famiglie e 15.000 persone? Per ragioni economiche? Il Comune di Ragusa non può pagare l'unità mobile di potabilizzazione e può invece pagare tutto il resto?». Partecipiamo ha fatto anche due conti: «Una unità di potabilizzazione mobile ha un costo di noleggio annuo che si aggira tra i 120 e i 140 mila euro e può trattare una sorgente/pozzo". Il Comune, però, carte alla mano - l'associazione cita una serie di determine approvate in questi due mesi - spenderebbe molto di più. «Poniamo, in difetto, che il Comune, perdurando l'emergenza idrica, spenda mediamente per il trasporto in autobotte dell'acqua la cifra di 50.000 euro al mese (un solo rifornimento di autobotte). Consideriamo che il Comune non può approvvigionare 4000 famiglie e che ogni famiglia spende in media ogni mese per acqua ed autobotti 50 euro, sempre in difetto. Il Comune sarà anche obbligato a dare i rimborsi delle spese effettuate ai cittadini e sarà anche obbligato a ridurre o annullare i tributi idrici a causa di un servizio non erogato o, addirittura, erogato male». Da questi calcoli il Comune spenderebbe, col sistema delle autobotti, 600.000 euro l'anno e 200.000 al mese li spenderebbero i cittadini. Il costo del noleggio di due unità mobili, invece, costerebbe 240.000 euro in tutto, con un risparmio enorme».  

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