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Aiuti umanitari nella spazzatura, la Caritas «indaga»

Quattro cassonetti stracolmi di cibo in ottimo stato di conservazione e con data di scadenza che va da marzo 2013 fino al 2015

RAGUSA. Un’indagine “interna” per verificare la distribuzione degli aiuti alimentari in città. All’indomani del ritrovamento di generi di prima necessità nei cassonetti dei rifiuti solidi urbani, in via Ugo La Malfa e Alcide de Gasperi, a Ragusa, scattano le prime verifiche. La Caritas diocesana gestisce la distribuzione degli alimenti attraverso lo sportello ascolto di via Ecce Homo. «È una vicenda assurda e grave – tiene a precisare il direttore della Caritas, Domenico Leggio – che non tiene in debita considerazione la situazione di grande difficoltà e di miseria che vivono centinaia di nuclei familiari che i nostri volontari seguono in maniera diretta. Buttare nella spazzatura alimenti che vengono distribuiti in maniera gratuita vuol dire arrecare un ulteriore danno alle associazioni e ai cittadini. La merce in prossimità di scadenza non va mai gettata. Nel caso specifico ci è stata segnalata la presenza di pasta, pelati, riso in ottimo stato di conservazione». Il direttore parla di verifiche interne al circuito che gestisce la distribuzione dei pacchi viveri. «Abbiamo fatto le opportune e necessarie verifiche tra le parrocchie e i volontari – dice Leggio – abbiamo verificato in maniera puntuale che gli alimenti sono stati distribuiti in maniera corretta. Attraverso un registro di carico e scarico. Tutto dovrebbe essere sotto controllo». Ma non è solo la Caritas a gestire la distribuzione dei generi di prima necessità. Centocinquanta nuclei familiari vengono aiutati con la distribuzione degli alimenti. Quaranta vengono gestiti in maniera diretta dalla Caritas parrocchiale della parrocchia dei padri Gesuiti.
«Le richieste di aiuto e di sostegno nei nostri uffici sono in continuo aumento – afferma il direttore della Caritas - proprio in questi giorni abbiamo avuto richieste anche alcuni utenti provenienti da fuori città». Tre le strutture periferiche che distribuiscono i pacchi viveri: il centro di prima accoglienza delle suore in via Ungaretti, la parrocchia del Sacro Cuore, l’ex educatorio maschile di Corso Italia. «Il meccanismo è oramai collaudato – aggiunge Leggio - le famiglie fanno richiesta di aiuto al centro ascolto che provvede, previo colloquio, a consegnare un buono viveri. La famiglia, poi, si rivolge alla struttura più vicina per il ritiro del pacchi con gli alimenti». Scatole di alimenti ritrovati tra i rifiuti. Decine di pacchi di pasta, biscotti e tonno, in ottimo stato di conservazione, con data di scadenza tra marzo 2013 e maggio 2015.  

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