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Vittoria, estorsione: arrestati due fratelli del clan dei Piscopo

Carlo e Marco Piscopo, 30 e 40 anni, avevano rubato un autocarro a un agricoltore chiedendo tremila euro per farglielo recuperare. Incastrati dalle intercettazioni

VITTORIA. Rubano un autocarro di proprietà di un agricoltore, poi si presentano da lui offrendogli di farglielo recuperare. Chiedono, in cambio, 3000 euro. Ne ottengono 700 ed il resto avrebbe dovuto essere pagato a rate, in fasi successive. E anche dopo aver riconsegnato l’automezzo, continuavano a chiedere soldi. La polizia di Vittoria ha arrestato i fratelli Carlo e Marco Piscopo, 30 anni il primo, 40 anni il secondo. I due appartengono all’omonimo clan dei Piscopo, legato a Cosa Nostra: alcuni componenti del clan (i fratelli Alessandro e Giovanni Piscopo ed il cugino Alessandro) sono stati condannati per la strage del 2 gennaio 1999 a Vittoria, insieme ad altri componenti del gruppo criminale.

Il tentativo di estorsione, dopo il furto dell’autocarro, è stato commesso a novembre. La vittima non aveva denunciato il furto e quando la polizia l’ha convocato, l’agricoltore ha spiegato di non aver ancora presentato la denuncia perché non ricordava il numero di targa. Qualche giorno dopo, però, si è presentato in commissariato ed ha spiegato di aver ritrovato l’autocarro. Gli inquirenti, però, non erano convinti e, poco dopo, sono riusciti ad individuare con esattezza chi fossero gli estortori. Intercettazioni telefoniche ed ambientali, quelle che in gergo vengono definite “indagini tecniche”, hanno permesso di accertare le responsabilità, anche senza la collaborazione della vittima. I due fratelli sono stati arrestati. Marco è pluripregiudicato, a suo carico una condanna per omicidio nel 1991 ed altre condanne per tentato omicidio, armi, estorsione. Carlo, invece, è incensurato. L’ordine di custodia cautelare è stato emesso dal Gip del Tribunale di Ragusa. I due sono stati condotti nel carcere di Ragusa.

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