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Emergenza idrica, indagini in corso I Nas controllano le aziende agricole

I pozzi «B» e «B1» restano ancora chiusi. Si prospetta un fine settimana difficile. Mercoledì un nuovo vertice

RAGUSA. Un altro fine settimana da incubo per centinaia di cittadini che rimarranno senz'acqua. E ciò nonostante l'aumento del numero di autobotti che tentano di sopperire alla mancanza del prezioso liquido dei pozzi B e B1 ancora chiusi a seguito dell'inquinamento. Ieri mattina sono state eseguite ulteriori ed approfondite analisi, ma per conoscere i risultati occorrerà attendere alcuni giorni. Mercoledì è previsto un incontro per decidere, dati alla mano, se riaprire almeno il pozzo B, mentre per il B1 si dovrebbe attendere ancora. I dati migliorano ancora, ma non essendo mai troppa la prudenza, si vuole attendere qualche altro giorno per avere un quadro preciso della situazione. Fino a mercoledì proseguono, comunque, i controlli quotidiani da parte dei tecnici dell'ufficio idrico che fanno la spola dai laboratori di analisi specializzati. Intanto sono in corso le indagini che la Procura ha delegato ai carabinieri dei Nas, alla Polizia provinciale e all'Arpa per individuare le eventuali fonti di inquinamento del prezioso liquido che ha reso inservibili le acque delle sorgenti Scribano e Misericordi e dei pozzi B e B1. Indagini complesse che dureranno ancora per una decina di giorni, è quanto trapela dal fitto riserbo. Diversi i sopralluoghi in aziende agricole della zona per controllare il rispetto delle normative ambientali. Si parla del sequestro della concimaia di un'azienda, ma gli inquirenti per il momento non confermano. I disagi che subiscono i cittadini, si parla di oltre duecento richieste al giorno di acqua con una capacità di risposta pari a un quarto o poco più, al centro degli interventi delle associazioni dei consumatori. I cittadini, infatti, si vedono costretti a ricorrere a ditte private, perchè le autobotti del Comune hanno liste d'attesa che superano le 800 richieste. L'Adiconsum «sta verificando con i propri legali le azioni da intraprendere nei confronti dell'Amministrazione, al fine di tutelare i cittadini che sono stati costretti a rivolgersi a ditte private per ottenere l'approvvigionamento idrico». Oggi, dalle 9,30 alle 11,30, all'incrocio tra Via Napoleone Colajanni e Via Paestum, l'associazione "Partecipiamo" avvierà una raccolta firme per l'attivazione di una azione collettiva "tesa a ripristinare i diritti dei cittadini ad avere un servizio di erogazione dell'acqua pubblica". L'associazione durante i presidi metterà a disposizione della popolazione un'autobotte per poter prelevare acqua potabile.

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