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Aziende danneggiate dalla grandine, salgono a 372 le richieste di "aiuto"

Aumentato il numero delle imprese dell’area costiera tra Punta Braccetto e Scoglitti devastate dal maltempo

RAGUSA. Le aree colpite ricadono lungo la fascia costiera tra Punta Braccetto e Scoglitti. Esattamente le contrade Randello, Menta, Punta Secca, Passo Marinaro, Macconi, Dirillo, Alcerito, Pezza di Fico, Gaspanella e Berdia. Le segnalazioni raccolte dopo la violenta grandinata della scorsa settimana sono 372. Non solo danni alle strutture, con la copertura in plastica distrutta, ma anche le piante hanno subito il raffreddamento termico che ha compromesso buona parte della produzione di ortaggi e fiori. I funzionari della condotta agraria e dell’ispettorato all’agricoltura stanno delimitando le aree per raccogliere le informazioni utili da trasmettere all’assessorato regionale all’Agricoltura.

La maggior parte delle aziende non potranno essere indennizzati in maniera diretta. Le strutture in legno e i danni da grandine sono esclusi dagli indennizzi. Il decreto 102 del 2004 stabilisce che in caso di calamità naturale l’indennizzo dello stato è pari al 50 del premio assicurativo per quelle aziende che hanno sottoscritto la polizza prevista dal piano assicurativo nazionale. Lo scopo del nuovo piano è quello di estendere ulteriormente l'utilizzo delle polizze agevolate per la difesa dai danni atmosferici e meteorologici ed in particolare per una maggiore affermazione delle polizze multirischio e pluririschio. Dunque nessun risarcimento diretto, per le aziende che non hanno la polizza, ma solo uno sgravio fiscale sui contributi agricoli e previdenziali. La Confederazione italiana agricoltura invita le aziende a segnalare i danni alla condotta agraria di pertinenza e all’ispettorato all’agricoltura.

“Stiamo lavorando su più fronti – assicura il presidente provinciale della Cia, Francesco Tolaro – per la modifica della norma sulle strutture in legno. Ci potranno essere semmai delle agevolazioni di natura fiscale e contributiva”.Il gruppo agricoltori di Santa Croce chiede la sospensione degli oneri contributivi e previdenziali. “La maggior parte delle imprese non hanno possibilità di riprendere la produzione e di riparare i danni - spiega il portavoce degli agricoltori, Guglielmo Occhipinti - rifare una copertura in plastica bucata o lacerata ha un costo economico non indifferente”.

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