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Comiso, il Comune non paga l’affitto E adesso il proprietario “batte cassa”

Deve ricevere oltre 120.000 euro. Un anticipo di questa somma gli permetterebbe di fronteggiare i suoi impegni

COMISO. Da tre anni attende i pagamenti del Comune e intanto i suoi debiti aumentano ed i suoi problemi pure. Rischia una serie di decreti ingiuntivi. Eppure Simone Pace, amministratore dell'impresa Me.Pa.Edil, deve ricevere dal Comune più di 120.000 euro. L'ente di piazza Fonte Diana detiene in affitto i locali di via Papa Giovanni XXIII, dove si trovano gli uffici del giudice di pace ed il Centro Donna Antiviolenza. Dal giugno del 2009 ad oggi, il Comune deve corrispondere i ratei di affitto: 136.000 euro. Una parte però, circa 60.000 euro, si riferisce al periodo pre-dissesto e sono entrati nella massa passiva. Pace potrà recuperarli nei modi previsti dalle procedure di dissesto (con tempi lunghi ed una contrattazione con l'organismo di liquidazione). «Mi trovo in difficoltà solo perché il Comune non paga il dovuto. Se solo potessi avere un anticipo delle mie spettanze, potrei far fronte ai miei impegni. Qualche mese fa, è stata firmata una determina di pagamento per 28.000 euro, ma ne sono stati pagati solo 11.000». Pace, tramite l'avvocato Giuliana Gianna, ha notificato un decreto ingiuntivo al Comune. Ultima ratio, per una soluzione che ha inseguito a lungo, ma che gli è sempre sfuggita. «In primavera mi era stato proposto di rinunciare al 25 per cento delle mie spettanze, in cambio del saldo, in tre rate, entro dicembre 2012. Ovviamente, restavano esclusi i 18 mesi pre-dissesto. Poi non è successo nulla. Troppe promesse non mantenute, troppi rinvii, troppe umiliazioni: perché un cittadino deve subire e pagare per colpe non sue?». Il sindaco, Giuseppe Alfano, risponde: «È una situazione reale. La situazione di crisi dell'ente ci ha portato a questo. Ora, c'è una piccola disponibilità economica in più e riusciremo a far fronte ad una parte dei pagamenti degli ultimi anni. Non ci siamo opposti al decreto ingiuntivo di Pace: pagheremo, come la legge ci impone. Ci incontreremo e cercheremo un accordo». E sulla mancata transazione della primavera scorsa aggiunge: «L'avevo proposto, ma non avevamo i soldi per farlo. Quella locazione, peraltro, è eccessiva rispetto ai prezzi di mercato. Noi avevamo anche accarezzato l'idea di acquistare l'immobile, sarebbe stato più conveniente. Ma abbiamo saputo che l'ufficio del Giudice di pace dovrà chiudere e l'ipotesi è caduta».

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