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Comiso, tegola sui precari comunali: proroga possibile ma non per tutti

I funzionari del Ministero confermano: deve essere rispettata la pianta organica dell’Ente

COMISO. Le notizie che arrivano da Roma non sono liete. Il ministero dell'Interno sposa la "linea dura" e pone paletti molto rigidi per la possibile proroga dei 48 lavoratori precari che hanno prestato la loro opera nel comune fino al 31 dicembre 2012. Il sindaco, Giuseppe Alfano, mercoledì è stato a Roma per incontrare i funzionari del ministero dell'Interno.

Il primo cittadino aveva invitato anche due rappresentanti dei lavoratori o del sindacato, ma nessuno è riuscito ad essere presente. I funzionari del ministero hanno spiegato che nessuna proroga è possibile oltre il limite numerico fissato dalla pinta organica, che è di 249 unità. Attualmente i posti liberi so no 12,5, che potrebbero permettere l'inserimento di 25 persone con contratti part time. Ma tutto questo dovrà avvenire con regole precise. Il ministero ha chiesto al comune l'inoltro di copiosa documentazione che ora gli uffici dovranno fornire.

Pare che le proroghe siano possibili solo per i lavoratori impegnati nei servizi ritenuti essenziali, poiché un comun e in dissesto deve garantire solo questi servizi e tagliare quelli non necessari. Ogni proroga, inoltre, deve essere autorizzata dalla Commissione nazionale per gli Affari Territoriali, così come prevede il testo unico degli enti locali. Paletti molto rigidi entro cui il comune dovrà muoversi per ottenere il massimo risultato possibile. Ma non sarà facile. Nessuno spiraglio, invece, per le richieste dei sindacati che sostenevano che i lavoratori dovessero essere stabilizzati o prorogati. Nulla di tutto ciò è possibile.

Lo spiraglio di una proroga si è aperto solo il 24 dicembre, quando è stata approvata la legge di stabilità dello Stato. E' la norma che ha aperto lo spiraglio della proroga fino a luglio 2013. Senza questa legge, tutti i precari sarebbero rimasti a casa. Nulla da fare, invece, per le stabilizzazioni, possibili solo con concorsi pubblici, in cui i lavoratori potranno avere solo la riserva dei posti prevista per legge. Una tegola sulla testa dei lavoratori e del comune, che è obbligato a muoversi all'interno di regole molto rigide. Il sindaco, Giuseppe Alfano, per ora, si affida solo ad un commento stringato. «La situazione è più difficile di quanto potessimo pensare. Dobbiamo valutare bene la situazione con i dirigenti ed il sindacato. Faremo tutto ciò che è possibile fare, non tralasciando nulla, ma la situazione è veramente molto complicata».

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