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Rapina alle poste di Santa Croce, ad agire un trio armato di picconi

Il bottino ammonta a 15 mila euro. Rubata a Marina la «Uno» utilizzata per la fuga

SANTA CROCE CAMERINA. Tre uomini con il viso nascosto da passamontagna hanno fatto irruzione all’interno dell’ufficio postale di via Pirandello a Santa Croce, ieri mattina, poco dopo le 9. I malviventi sono entrati dalla porta posteriore, adibita ad ingresso del personale e, dopo aver forzato il portone con il piccone, si sono catapultati all’interno direttamente alle casse. Qui, con il piccone in mano hanno intimidito le due donne addette allo sportello, facendosi consegnare tutto il denaro, poco meno di 15 mila euro. Le due impiegate, colte da malore, sono state soccorse dall’ambulanza del presidio sanitario e trasportate al Pronto soccorso dell’ospedale «Civile» a Ragusa. Le condizioni di salute non destano preoccupazione. I tre rapinatori, arraffato il denaro, si sono dileguati a bordo di una utilitaria, una Fiat Uno di colore grigio, risultata rubata a Marina di Ragusa, che è stata ritrovata, poco dopo, all’uscita del paese, alle spalle del supermercato Conad. Sul posto i carabinieri della locale stazione e i colleghi del Nucleo radiomobile della Compagnia di Ragusa che hanno avviato le indagini. Sono stati istituiti posti di blocco in tutte le arterie d’uscita della città. Ma dei rapinatori, fuggiti su un’auto pulita, nessuna traccia. L’Ufficio postale camarinense torna agli onori della cronaca dopo due anni. Il 17 gennaio 2011, infatti, i vigili del fuoco del distaccamento volontari di Santa Croce Camerina sono intervenuti per un diffuso malessere di alcuni dipendenti. Il personale dei vigili del fuoco ha constatato che il malessere era presumibilmente dovuto alla dispersione dei prodotti della combustione, della centrale termica in manutenzione, all’interno dei locali delle Poste. I pompieri hanno immediatamente provveduto a disattivare la centrale termica, e ad allertare il 118. Sette dipendenti che accusavano malesseri furono trasportati in ospedale per poi essere dimessi dopo gli accertamenti di routine.

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