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Dissesto, fiato sospeso a Modica: lavori del consiglio al cardiopalma

La seduta prolungata fino a tarda notte per decidere. Negativo il parere del dirigente Sammito

MODICA. È stata una giornata ad "altissima tensione", quella che ha caratterizzato la vita politica modicana ieri. La Giunta Buscema ha "temporeggiato", ancora una volta, presentando gli atti in consiglio soltanto nel primo pomeriggio, cioè a meno di dodici ore dal perentorio termine di voto per il consiglio comunale. "Rabbiosa" la reazione del presidente della civica assise, Carmelo Scarso, nel tentativo di tutelare l'istituzione rappresentata «alla quale è stato certamente mancato il rispetto dovuto, dato che, con sessanta giorni di tempo, si è aspettato - ha dichiarato - soltanto l'ultimo minuto per la presentazione degli atti». La giornata era iniziata con i pareri del Collegio dei Revisori dei Conti e del Dirigente finanziario, che hanno offerto il "dato" su cui discutere. Entrambi pareri positivi con riserva (più negativo che positivo, per la verità, quello del dirigente Sammito). La seduta mattutina rinviata al pomeriggio per poi iniziare, fra incontri delicatissimi alla ricerca della disperata "quadra", alle 17, con un'ora di ritardo. La presenza di ben 27 consiglieri offriva la "cifra" dell'importanza e della delicatezza del momento. L'appello del presidente Scarso al «senso di responsabilità, nel rispetto delle proprie idee», segnava l'inizio dei lavori, proseguiti subito con le dichiarazioni di Antonello Buscema. «Il ritardo nella presentazione dell'atto non è responsabilità del sindaco o dell'amministrazione, bensì dalla mancanza di esempi da seguire. Si è trattato di un campo totalmente nuovo e minato. Provvidenziale - ha concluso il primo cittadino – è stato il decreto salva enti, perché la situazione non era risanabile in solo un quinquennio». Molto duri gli interventi che hanno caratterizzato il successivo dibattito. «Ancora una volta ci troviamo 8 milioni di euro di debiti in questo anno - ha dichiarato duramente Giovanni Migliore del Pdl -. Spesso si critica il passato, senza rendersi conto che il presente è diventato anch'esso passato». Il consigliere Michele D'Urso, con un "accorato" intervento, ha invitato «l'amministrazione all'assunzione delle proprie responsabilità, con la chiara, oramai - ha chiosato -, consapevolezza di un fallimento durato ben cinque anni. È una nave che sta andando a sbattere ed il comandante non sta facendo niente per evitare la letale collisione. Tutto ciò deve essere compreso dalla città e dai nostri concittadini». I lavori del consiglio sono continuati fino a tarda notte, con la città in attesa della risposta definitiva sul proprio futuro.

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