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Carcere di Modica a rischio chiusura, l’appello del sindaco

Sos di Buscema a Monti e alla Severino: sparirebbe qualunque traccia della presenza delle istituzioni giudiziarie

MODICA. “Non  troverebbe  alcuna giustificazione l’eventuale decisione di proporre la chiusura della Casa Circondariale di Modica e mi trovo ancora una volta a fare appello alla sensibilità del Governo e dei Parlamentari nazionali affinché tengano conto di tutti gli elementi che ne giustificano invece il mantenimento per tutelarne la funzionalità e l’efficace ruolo sociale.” Questo è l’appello che il sindaco, Antonello Buscema lancia al presidente del Consiglio, Mario Monti e al ministro della Giustizia, Paola Severino,  con la quale si invita a non applicare, in nome della spending review, tagli lineare con il rischio di sopprimere presidi importanti, economicamente sostenibili e socialmente funzionali. “L’eventuale chiusura della Casa Circondariale – dice Buscema - farebbe scomparire non solo per Modica, ma per il suo intero comprensorio, qualunque traccia della presenza delle istituzioni giudiziarie. Si tratta di una prospettiva gravissima in una regione come la Sicilia, che di queste istituzioni avrebbe invece la massima necessità, con particolare riguardo a territori di frontiera come il nostro”.  Il carcere di Modica, allo stato attuale, può avere una capienza regolamentare di 80 detenuti ed una capienza tollerabile di 100 detenuti, grazie alle recenti opere di razionalizzazione degli spazi che hanno consentito la realizzazione di nuove camere detentive. E’ stata ripristinata anche le sezione semiliberi, che può ospitare 6 soggetti ammessi all’art. 21 o in semilibertà. Le camere detentive sono tutte dotate di bagno e doccia forniti di acqua calda. La struttura conta una piccola palestra per l’attività motoria, una cappella e un cortile rivestito con pavimentazione antitrauma. Da alcuni mesi è stata realizzata, con finanziamenti concessi da “Etnaland”, la sala di attesa per i familiari, arredata adeguatamente e dotata di giochi per i bambini.
L’istituto dispone anche, per lo svolgimento di corsi di istruzione scolastica e di istruzione professionale,  di una sala polivalente, di un’aula corsi di formazione e di un’aula multimediale.
“Le condizione detentive adeguate e rispettose della dignità umana - conclude la nota del Sindaco- , che hanno impedito il verificarsi in questo istituto di eventi critici che sono invece ben noti altrove, e le opportunità offerte per la rieducazione e l’integrazione nella società civile così insistentemente richiamate dagli organismi internazionali e nazionali (la Corte di Giustizia Europea, la Presidenza della Repubblica e lo stesso Ministero della Giustizia) non possono  ancora una volta essere sacrificate per ossequio ai soli principi di economicità e di rivisitazione della spesa pubblica. Peraltro, anche in questo senso, voglio ricordare che i servizi e le attività sono garantiti solo da 31 unita di personale di polizia penitenziaria, dunque con un rapporto tra addetti e detenuti del 30%, ben lontano da logiche di sprechi”.

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