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Dismissione beni, Scicli passa ai fatti Modificato il regolamento comunale

L'amministrazione ritiene necessario vendere alcune proprietà dell'ente per riacquisire sicurezza finanziaria

SCICLI. Una modifica al regolamento comunale per avviare il piano di dismissione dei beni di proprietà dell’ente. L'Amministrazione Susino, dopo aver «rivisto» l’elenco degli immobili inserito nell'atto deliberativo approvato dall’ex commissario straordinario Margherita Rizza, ha deciso di rivedere il regolamento di dismissione. «Quello vigente - spiega il vice sindaco ed attuale assessore al bilancio e ai lavori pubblici, Pino Adamo - prevede l'obbligo della valutazione dell'immobile da parte dell'Ufficio tecnico erariale. Da un attento studio abbiamo, però, scoperto che molti regolamenti di altre città prevedono solo il parere dell'ufficio tecnico comunale. Perché anche il nostro Comune non dovrebbe percorrere questa strada? Si andrebbe, con questa nuova procedura, ad un risparmio di spese». Nelle ultime settimane alcuni enti che hanno avviato il piano di dismissione non hanno avuto riscontri positivi sul mercato, anzi le gare sono andate deserte; potrebbe verificarsi un flop anche per Scicli? «Non credo proprio - risponde Adamo - perché subito dopo la pubblicizzazione del piano di dismissione da parte dell'ex commissario Rizza si fecero avanti già due agenzie immobiliari avanzando richiesta per l'acquisto di due immobili. La necessità di rivedere il piano e di creare condizioni migliori per l'ente, ci ha fatto fermare nelle procedure. Siamo, comunque, dell'avviso che sia necessario vendere alcune proprietà dell'ente per fare cassa e ridare sicurezza finanziaria al nostro Comune». Dal primo elenco a firma del commissario Rizza sono scomparsi alcuni immobili, uno fra questi il cine-teatro Italia. «Abbiamo ritenuto che la vendita del cine-teatro non fosse impellente - sono le parole di Adamo - guardiamo, però, con interesse all'affidamento in gestione della farmacia comunale. Stiamo lavorando per mettere a punto le modalità di affitto e valutare anche il ritorno economico che verrebbe da questa operazione». Fra i beni in dismissione l'ex macello, l'ex scuola elementare di Caselunghe, un immobile in via Malpighi ed un ex deposito di falegnameria di piazza Busacca.

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