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Migliora la qualità della vita, ma negli iblei crollano i consumi

Il territorio passa dall'87° all’81° posto, ma i dati che riguardano ricchezza prodotta e risparmi non incoraggiano

RAGUSA. È un'immagine in chiaroscuro quella che viene fuori dall'annuale rapporto sulla qualità della vita pubblicata da "Il Sole 24 ore". La provincia di Ragusa migliora la propria posizione generale, passando all'ottantunesimo posto (era all'87° l'anno scorso), ma i dati che riguardano la ricchezza prodotta, i risparmi ed alcuni servizi non sono buoni. Il territorio ibleo presenta dati positivi ad esempio per il costo delle case, 1.450 euro al metro quadrato, in zona semicentrale. E' quattordicesima sulle 107 province italiane. A Roma il costo medio è di 5.250 euro al metro quadrato e non va bene nemmeno in altri centri piccoli come Ragusa del Nord Italia, dove la casa è sempre un lusso. Ma il tenore di vita in provincia è tra i più bassi d'Italia, siamo all'87° posto (abbiamo recuperato anzi otto posizioni). A far piombare giù il dato sono i consumi privati (veicoli, consumi elettrici, mobili, pc ed altri acquisti): siamo al novantesimo posto, con una spesa pro capite, nel 2011, di 673,81 euro. Ad Aosta la spesa è quasi doppia (1.337,34 euro). E poi i risparmi, quasi ultimi, novantanovesimi per l'esattezza: appena 10.049,48 euro per abitante, la media a Milano supera i 35.000. Non va bene nemmeno per i servizi. Nell'indice che misura la velocità della giustizia, il territorio ibleo è all'ottantaduesimo posto. Va meglio per la sanità, che non è certo la migliore d'Italia, ma almeno ci piazza a metà classifica (54esimi). Ci aiuta il clima, trentaseiesimi, ma non la pagella ecologia, al 75° posto. E per tornare agli indici sulla ricchezza, il Pil pro capite ci relega tra le cenerentole d'Italia, 15.68,75 contro i circa 35.000 di Milano. L'inflazione è bassa, pari a 2,13 nel 2011, e qui almeno siamo nelle zone nobili della classifica, ossia quindicesimi. Per quanto riguarda il lavoro e gli affari, 88° posto per l'export, 83° per i prestiti non onorati, 83° per la disoccupazione Un dato positivo: gli imprenditori giovani, under 30. Siamo al 25° posto, 52,32 ogni mille pari età. L'ordine pubblico ci piazza sessantanovesimi, con un meno quattordici rispetto allo scorso anno: il trend di peggioramento degli indici sull'ordine pubblico (periodo 2007-2011) è preoccupante, una variazione pari a 112,97 punti (siamo penultimi, peggio di noi solo Enna). Solo 85esimi per la voce «tempo libero», pochi locali, mentre va meglio per il numero di librerie. Infine la voce popolazione: la famiglia ancora tiene, siamo più o meno a metà classifica per quanto riguarda divorzi e separazioni, alto il tasso di natalità (16° posto con una media di 9,63 nati ogni 1.000 abitanti).

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