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Amianto a Ragusa, via libera dell’Ue all’indagine preliminare

Accolta la petizone dell'Osservatorio nazionale. Nel mirino alcune raffinerie siciliane

RAGUSA. Arriva l'ok dalla Commissione europea per la petizione all'esame delle questioni sollevate dall'Osservatorio nazionale amianto in relazione all'elevato rischio di crisi ambientale nei territori di Milazzo, Siracusa, Ragusa e Gela. Dito puntato sulle raffinerie.

La Commissione ha ritenuto «ricevibili a norma del regolamento del Parlamento europeo» i rilievi inviati dall'Osservatorio da cui si apprende che, l'organismo comunitario, «ha avviato l'esame dell'istanza e deciso di chiedere alla Commissione Europea di svolgere un'indagine preliminare, primo stadio di procedura di infrazione sui vari aspetti del problema».

Un primo passo verso una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia. Nella petizione l'Osservatorio aveva chiesto al Parlamento europeo di «approvare una mozione di condanna dello Stato Italiano e una diffida perché rispetti i diritti dei cittadini europei di Sicilia, oggetto, tra l'altro - per quanto riguarda i lavoratori esposti all'amianto - di discriminazione in materia di maggiorazioni contributive e di tutela dei diritti».

«La grave alterazione degli equilibri ambientali - è scritto nella petizione sostenuta dall'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio e dai firmatari dell'atto - mette in serio pericolo la salute dei lavoratori, in considerazione, anche, dell'esposizione, nel tempo, a sostanze inquinanti negli stessi ambienti di lavoro, compromettendo la salute della popolazione circostante, come da tempo accertato da più parti, sulla base di studi epidemiologici attendibili in materia».

I sottoscrittori della petizione hanno chiesto al Parlamento europeo di approvare una mozione di condanna dello Stato Italiano e una diffida perché rispetti i diritti dei cittadini europei di Sicilia e nel resto d'Italia. DA.BO.

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