SCICLI. Sempre più polemiche sulla riorganizzazione della pianta organica del Comune di Scicli. Un fine settimana da fuochi d'artificio, quello appena trascorso. «La giunta è stata poco rispettosa del ruolo di controllo e di vigilanza che, in qualsiasi sistema democratico, le regole attribuiscono alle minoranze politiche»: ad aprire le "danze" il Pd e Scicli Bene Comune dopo la mancata partecipazione del sindaco Franco Susino alla riunione convocata dal presidente della 1° Commissione consiliare, Marco Causarano.
«Siamo sorpresi dall'assenza - dicono i capigruppo di Pd e Sbc, rispettivamente Claudio Caruso e Guglielmo Ferro -, volevamo conoscere i parametri ed i principi seguiti dall'Amministrazione nel varare il provvedimento e per conoscere le attitudini e le competenze valutate nell'attribuire le nuove posizioni organizzative e nel sopprimerne altre. Auspichiamo che la giunta cambi atteggiamento».
Critico anche l'Udc che «esprime il suo dissenso perchè l'atto non risponde ai principi basilari di economicità ed efficienza - dice la nota centrista - la nuova organizzazione adottata ha disatteso le indicazioni dei rappresentanti dei partiti e delle liste civiche di maggioranza che hanno sottoscritto, all'unanimità, un documento che prevede l'organizzazione generale dell'ente in quattro settori, tecnico, amministrativo, finanziario e di controllo. Una tale struttura, essendo basata sulla semplificazione delle aree di responsabilità, permette di essere adeguata ala recente normativa sulle nuove funzioni degli enti locali».
A difesa dell'operato della giunta e del sindaco Susino il movimento "Territorio" con il presidente Franco Donzella che sottolinea come «il sindaco, la giunta ed i consiglieri sono liberi di adottare le scelte ritenute più opportune per la migliore amministrazione. In buona sostanza - dice - non può la maggioranza imporre a un sindaco scelte fiduciarie che sono personali del primo cittadino oppure sostituirsi alla giunta o al consiglio comunale, facendo diventare questi ultimi dei meri esecutori di volontà prese altrove. Sulle prospettive di lungo respiro siamo pronti a confrontarci con tutti, nella maggioranza e fuori di essa». Pi.D.
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