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Maxi debito, piano di recupero a Modica

Si tenta di scongiurare il dissesto finanziario dell’ente, secondo i giudici «strutturalmente deficitario»

MODICA. Un crono programma in sei «step», da oggi sino al ventinove dicembre, per redigere il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, dopo l’approvazione da parte del consiglio comunale. «Il debito da ripianare – secondo fonti dell’amministrazione – sarebbe pari a ventisette milioni e mezzo di euro, al quale vanno aggiunte le due importanti transazioni: quattro milioni con l’Università di Catania e nove milioni con l’Enel. Le motivazioni e le procedure, sono state esposte nel corso di una conferenza stampa, tenutasi ieri a Palazzo San Domenico, alla presenza del sindaco Antonello Buscema, del presidente del consiglio Carmelo Scarso, degli assessori alle Opere Pubbliche, Giuseppe Sammito, ai Servizi Sociali Giovanni Giurdanella ed all’Ambiente, Giovanni Spadaro. «Il ricorso dell’amministrazione e del consiglio comunale al decreto legge noto come “Decreto Salva Enti”, si è reso necessario - ha sottolineato l’assessore Giuseppe Sammito -, perché le politiche di risanamento sin qui seguite sono state contrassegnate dalla volontà di non incrementare le aliquote impositive, di evitare più profondi tagli nel livello dei servizi resi ai cittadini e di non intaccare oltre misura il reddito, e persino l’occupazione, di personale a vario titolo dipendente del Comune». «Malgrado il lavoro di risanamento compiuto - ha commentato Buscema -, tutto ciò non è stato sufficiente ad uscire dal tunnel della crisi. La soluzione del decreto legge Salva Enti è sembrata l’unica possibile, oltre la quale il verdetto sarebbe stato senza appello: la dichiarazione di dissesto dell’Ente». Il presidente Scarso spiega le motivazioni del decreto: «Il decreto è un provvedimento governativo, per riparare al taglio ai trasferimenti statali. I comuni sono entrati in crisi e, malgrado gli sforzi compiuti, questa appare una soluzione che arriva come una sorta di ciambella di salvataggio». Non è scontato, è stato rilevato, il ricorso al fondo di rotazione per la concessione di anticipazioni agli enti locali in situazioni di grave squilibrio finanziario perché questo comporterebbe una serie di azioni, come l’aumento massimo delle aliquote imponibili, che al momento non vengono prese in considerazione.«Riteniamo che il riequilibrio finanziario avrà per cinque anni un collaboratore importante – ha concluso il sindaco -, ovvero la Corte dei Conti, che ogni sei mesi deve monitorare l’azione economica finanziaria dell’ente. Il garante, insomma, della fase programmatica ed esecutiva dell’ente, sarà la magistratura contabile».

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