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Ispica, il sindaco non ha più la maggioranza

Guai per Rustico in Consiglio, rottura del movimento Sviluppo e Solidarietà: opposizione in vantaggio

ISPICA. Terremoto politico ieri mattina a Ispica: il sindaco Rustico non ha più la maggioranza in consiglio. Il movimento "Sviluppo e Solidarietà" formato dai tre consiglieri Mario Santoro, Concetto Sessa e Anna Infanti, al termine di una fase di verifica avviata da giugno, è uscito dalla maggioranza. Salgono quindi a 13 i consiglieri all'opposizione contro i sette della maggioranza. Contestualmente l'assessore Marco Santoro, espressione del movimento in giunta, ha rassegnato, le dimissioni. «Questa maggioranza - ha spiegato Mario Santoro - si era di recente data l'impegno di decisioni condivise, prima fra tutte l'elaborazione condivisa del bilancio comunale. Ad oggi sull'importante strumento contabile non è stato possibile avanzare proposte e il sindaco, ci ha invece comunicato di avere scelto autonomamente la strada dell'aumento indistinto delle tasse. Orbene in mancanza di condivisione e di una proposta da parte del sindaco, che non sia quella di una scelta scellerata che penalizzi i cittadini, dichiariamo conclusa l'esperienza di sostegno a Rustico.

Abbiamo cercato fino all'ultimo di rispettare la scelta degli elettori e osservare le regole della maggioranza. Oggi è rispetto degli elettori dire no ad un sindaco che pur di galleggiare con una zattera chiede un sì, a scatola chiusa, ai suoi alleati per aumentare le tasse». Non meno duro Marco Santoro: «Non sarebbe giusto proseguire ad occupare una posizione di visibilità, non condividendo più il percorso che il sindaco autonomamente ha deciso di portare avanti. Prenda atto della situazione e non tenti, ancora una volta, di avviare inutili esercizi alla caccia del consigliere "Scilipoti" di turno». Non si fa attendere la replica di Rustico: «E' storiella trita e ritrita quella del sindaco che impone le proprie decisioni non condivise da nessuno. Anche stavolta i Popolari Liberali, nel tentativo di dare motivazione a una scelta che non ha nulla di politico, poco di sociale e molto di tornaconto personale e familiare, tentano di contrabbandare gesti della loro cattiva politica con pretesi miei gesti di autoritarismo. E' assolutamente falso quanto affermato da Santoro laddove dice che su tasse e bilancio non vi è discussione». Gianni Stornello, segretario del Partito Democratico, non ha però dubbi: «L'unico atto d'amore per la città che il sindaco può fare è dimettersi. In caso contrario il consiglio ha le premesse numeriche per farlo. Le premesse politiche c'erano già da tempo».

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