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Concessioni edilizie a Camarina, dossier chiuso: 20 indagati

Conclusa l’indagine preliminare su presunte irregolarità relative ai lavori in contrada Cammarana, area con vincolo paesaggistico e archeologico

RAGUSA. La Procura della Repubblica ha comunicato agli indagati, poco meno di una ventina, l'avviso di conclusione delle indagini preliminari relative ad un'inchiesta aperta nel 2010 su presunte irregolarità in merito ad una concessione edilizia per una ristrutturazione in contrada Cammarana, nei pressi del Club Med di Camarina, in territorio di Ragusa. La vicenda risale al 2009, quando una ditta presentò richiesta di concessione per la ristrutturazione di due corpi di fabbrica in un'area con doppio vincolo, sia paesaggistico che archeologico. In un primo momento sia il servizio archeologico che quello paesaggistico della Soprintendenza diedero un parere positivo che fu trasmesso alla commissione edilizia comunale dalla quale venne il nulla osta. In pratica si trattava di un vecchio edificio rurale che doveva essere recuperato e di un'altra struttura.

La legge prevede la possibilità di ristrutturazione, e poi il relativo utilizzo ad uso abitativo, solo per i corpi di fabbrica esistenti. L'altra struttura, però, non sarebbe un vecchio edificio, come sarebbe stato descritto nella documentazione sottoposta alla commissione edilizia e agli uffici competenti, ma una cisterna. In questo caso non sarebbe stato possibile rilasciare la concessione per la ristrutturazione. Come detto, la Soprintendenza in un primo momento diede un parere positivo. Parere che poi fu ritirato, con richiesta di adeguarsi anche al Comune, in quanto la ditta proprietaria non avrebbe concesso il diritto di prelazione all'ente di tutela del patrimonio nella vendita dell'area. A pochi metri, infatti, sempre all'interno del terreno in questione, c'è un ritrovamento archeologico. La Soprintendenza, quindi, aveva per legge un diritto di prelazione sull'acquisto. Il Comune si adeguò e ritirò la concessione. E' poi emerso il «particolare», quello poi determinante per l'avvio delle indagini, della relazione su una struttura che sarebbe solo una cisterna. Per questo motivo la Procura ha aperto un'inchiesta iscrivendo, come detto, poco meno di una ventina di persone nel registro degli indagati. Alcuni giorni fa, agli interessati, sia i tecnici che quanti a vario titolo hanno dato parere positivo per il rilascio della concessione, è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. Gli indagati hanno la facoltà di presentare documenti e di fare dichiarazioni. Pare che qualcuno lo abbia già chiesto. Le ipotesi di reato sono differenti sulla base del ruolo ricoperto dagli indagati nella vicenda: si va dalla falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico all'abuso d'ufficio. Nella fase successiva, la Procura dovrà decidere se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio o meno.

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