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Debiti fuori bilancio, richiami della Corte dei Conti

Tra le criticità rilevate anche il reiterato disavanzo della gestione di competenza nel triennio 2008-2010

RAGUSA. Sono tre i dirigenti del Comune invitati dal Commissario straordinario, Margherita Rizza, a provvedere alle disposizioni stabilite dalla Corte dei Conti. Dovranno operare per predisporre gli atti da consegnare alla valutazione del Consiglio comunale seguendo le disposizioni dell’organismo di controllo. Il dirigente del settore Affari generali, Francesco Lumiera «con riferimento alle partecipazioni dell’Ente, adotti gli atti necessari a che i risultati di esercizio siano più congrui rispetto ai valori dell’indebitamento e alla spesa per il personale, che presentano valori elevati e a che la partecipazione sia maggiormente giustificata con riguardo al perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente»; Cettina Pagato, dirigente del settore Bilancio, «con riferimento ai disavanzi di competenza e ai debiti fuori bilancio, residui e partite di giro, adotti ogni utile iniziativa volta ad evitare la formazione di tali tipologie di debito attraverso una corretta contabilizzazione degli impegni, onde eliminare rischi per i futuri equilibri di bilancio dell’ente»; il dirigente del settore Infrastrutture, Michele Scarpulla dovrà invece revisionare il «Regolamento dell’Ente che disciplina gli incentivi corrisposti al personale per la progettazione interna». L’11 luglio i magistrati della Corte dei Conti, Rita Arrigoni (presidente), Maurizio Graffeo e Stefano Siragusa (consiglieri), Giuseppe Cernigliaro (relatore) e Giuseppe Di Pietro (referendario) dopo avere provveduto all’audizione dell’allora assessore Michele Tasca, del segretario generale, Benedetto Buscema e della responsabile dei servizi finanziari, Rita Carfì, hanno evidenziato sette punti critici. Il reiterato disavanzo della gestione di competenza nel triennio 2008-2010 (il Comune ribatte sostenendo che ciò avviene per la necessità di finanziare i debiti fuori bilancio); la presenza di entrate di carattere non ripetitivo non collegate a spese aventi le medesime caratteristiche (l’ente si «difende» spiegando che si tratta in massima parte dei proventi delle contravvenzioni e che la spesa è conforme); consistenti debiti fuori bilancio nel triennio 2008-2010 il cui dettaglio è stato fornito solo parzialmente in sede istruttoria (si tratterebbe secondo il Comune di sentenze esecutive ed interventi a favore di Ibleambiente e di acquisizioni di beni e servizi senza preventivo impegno di spesa); non corretto utilizzo della partite di giro per poste di rilevante ammontare (sempre a detta di palazzo dell’Aquila, si tratta di somme dovute all’Enel per una convenzione ora cessata e la rata corrisposta anticipatamente dalla Regione Siciliana per il personale Lsu ed altre contribuzioni regionali); situazione critica sul fronte degli organismi partecipati con presenza di elevati livelli di indebitamento e di spesa per il personale in particolar modo per il Consorzio universitario (il Comune risponde che la situazione è costantemente monitorata; un notevolissimo incremento (170%) rispetto al 2009 delle risorse destinate ad incentivo per la progettazione interna (sul quale il Comune risponde che l’incidenza riguarda in modo particolare la realizzazione del Porto di Marina e delle opere connesse).

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