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Scicli nel mirino della Corte dei conti

L'avanzo di amministrazione nel triennio 2008-2010 si è ridotto del 60 per cento passando a circa 3 milioni e mezzo

SCICLI. Troppe anomalie nel rendiconto di gestione 2010. I giudici della Corte dei Conti leggono le carte e s'accorgono dell'esistenza di «numerose criticità nel documento contabile». La magistratura contabile, in ragione di ciò, è impegnata a valutare ogni cosa ai fini dell'attivazione della procedura che dà ogni responsabilità politica al sindaco ed agli amministratori. Da giorni si parla con sempre più insistenza della nota giusta dalla Corte dei Conti che fa intendere agli amministratori che il Comune sciclitano si troverebbe in fase di pre-dissesto (come tanti altri enti locali dell'isola, sia grandi che piccoli). Da giorni c'è tanta curiosità sulle carte contenenti i richiami dei magistrati contabili al fine di capire cosa è successo realmente, e le ha trovate all'ufficio ragioneria.

Oltre alle carte c'è la notizia che lo scorso 24 ottobre il capo settore finanze, Francesco Lucenti, è stato chiamato a Palermo dai giudici della Corte dei Conti in ordine al rendiconto 2010 adottato dal precedente Consiglio comunale. I giudici avrebbero rilevato la sussistenza della condizione deficitaria strutturale per l'esercizio 2010 e l'utilizzazione di entrate a carattere straordinario per spese che non hanno il medesimo carattere; lamentata pure la difficoltà nella riscossione delle entrate extra-tributarie e la conseguente formazione di ingenti residui attivi come la presenza di consistenti debiti fuori bilancio che solo l'avvento del Commissario straordinario Rizza ha permesso di riconoscere nel maggio scorso.

La Corte ha puntato il dito sul fatto che l'avanza di amministrazione nel triennio 2008-2010 si è ridotto del 60% passando da poco più di 8 milioni e mezzo di euro a poco meno di 3 milioni e mezzo. La sezione di controllo avrebbe mosso delle contestazioni anche per il mancato aggiornamento dell'inventario, per l'allungamento della durata di mutui e per l'elevata incidenza di spesa per il personale che incide per il 55% della spesa corrente. Rilievi anche per il consistente ricorso ad anticipazione di tesoreria non rimborsate che manifestano una grave e strutturale carenza di liquidità che si riflette negativamente sui saldi di bilancio.

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