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Sampieri contro le notti rumorose: "La borgata è diventata invivibile"

L’appello dei residenti alle istituzioni: "Fare rispettare le ordinanze, non è questo il modello di turismo da promuovere"

SCICLI. «Nel rispetto dell'intelligenza di tutti i cittadini, sarebbe opportuno, forse, non emanare alcuna ordinanza se si ha la consapevolezza che questa non è applicabile», Sampieri scende in campo a fine stagione estiva. E lo fa affidandosi al professore Luigi Zisa che denuncia come la borgata di Sampieri, capitale estiva della movida iblea, in estate diventa un luogo invivibile. Troppo caos di notte, un po' meno di giorno ma sempre caos e disordine mentre la gente che sceglie questa parte del litorale ragusano vuole riposare. Zisa parla a nome anche dei residenti di Sampieri: chiede "risposte concrete ed impegni non formali dalle istituzioni locali e provinciali nell'ambito della responsabilità, della competenza e delle funzioni amministrative di cui dispongono oltre che interventi risolutivi per gli adempimenti connessi alla prossima stagione estiva in un "quadro omogeneo e organico" per Sampieri e le altre borgate del ragusano onde evitare discrepanze tra gli stabilimenti balneari, assicurando nel contempo il normale svolgimento di tutti gli eventi ricreativi e di intrattenimento, ma tutto nel rispetto della legalità". L'intervento di Zisa è solo l'appendice di un malessere che affonda le radici nell'ultimo decennio.

«È terminata la stagione estiva e noi, villeggianti e residenti di Sampieri, facciamo il punto sulla vivibilità della borgata - dice - in estate si vivono "notti insonni" a causa della inottemperanza delle norme e delle condizioni contemplate dalla concessione comunale e dalla licenza della questura di Ragusa, da parte di qualche stabilimento balneare, già sanzionato nel passato con ordini di chiusura. La notte, fino alle prime ore del mattino, impazza una "movida" scalmanata che, per l'alto volume degli apparecchi di diffusione sonora oltre il limite stabilito dalla legge, si estende nella borgata e nelle contrade agricole, creando schiamazzi e disturbo della quiete pubblica in aperta violazione di ordinanze e licenze». Villeggianti e residenti schizzinosi fino al punto di arrivare allo scontro? «Non c'è nessuno scontro tra chi vorrebbe una borgata avvolta nel silenzio e chi ne caldeggia lo sviluppo turistico e commerciale - conclude Luigi Zisa - è importante però che tutto si svolga nel rispetto degli altri facendo salva la fascia oraria di tutela notturna della quiete e del riposo stabiliti dalla legge (art 659 c.p.). Chi poi è convinto che il turismo di massa sia omologabile agli schiamazzi e alla licenza di fare ciò che si vuole ha una visione " caciarona" dello sviluppo sostenibile e della compatibilità ambientale».

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