Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Scicli "difende" via Mormino Penna

Discussione tra esercenti e cittadini. Presto una mozione di indirizzo per salvaguardare il «salotto» barocco

SCICLI. Il futuro della via Francesco Mormino Penna è legato ad un regolamento che dia ordine alle attività che vi insistono. Se non fosse così, c'è il rischio che il salotto barocco di Scicli perda il titolo di «Bene dell'Umanità». Tutto ciò è stato ribadito nel corso dell'incontro promosso dal movimento culturale «Vitaliano Brancati» che si è tenuto nella sede del sodalizio venerdì sera. Presenti esercenti, commercianti, consiglieri comunali e soprattutto il mondo culturale che ha sentito la necessità di aprire un dibattito per salvare la via più bella di tutto il Val di Noto.

A rendere necessario un confronto sul destino di questa via che l'Unesco ha voluto insignire nel 2002 del prezioso titolo è stato, comunque, il disordine che regna in essa da alcuni mesi. Vista la bellezza dei luoghi, vista la quinta scenica che fa pensare di essere in via Crociferi a Catania, i titolari di ristoranti, pub e pizzerie hanno pensato di «ricevere» gli avventori fuori con tavolini, sedie e tanto di ombrelloni; alcuni di questi posizionati in maniera da «rubare» la vista della chiesa di San Giovanni. Ampio il dibattito con l'impegno, assunto alla fine dei lavori dai consiglieri comunali Marco Causarano (Pd) e Bernadetta Alfieri (Scicli Bene comune), di portare in Consiglio comunale una mozione di indirizzo per salvaguardare la via Francesco Mormino Penna e tutto il centro storico. Scicli non sarebbe il primo Comune ad adottare un regolamento per salvaguardare le bellezze del suo patrimonio.

Tante le città italiane (sia grandi che piccole) che hanno pensato a darsi delle regole per salvare luoghi di particolare bellezza. Improntato alla massima severità l'intervento del famoso critico d'arte e storico Paolo Nifosì il quale ha sottolineato come tutte le iniziative su questa via e sul tutto il centro storico debbono stare in secondo piano, perchè al primo ci sta quella di mantenere la «griffe» Unesco che la speciale commissione mondiale potrebbe ritirare qualora non si rispettassero i parametri che gli hanno permesso tale fregio.

Caricamento commenti

Commenta la notizia