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Consorzio Bonifica, assunzioni regolari: assolti due dirigenti

Per i magistrati le chiamate a tempo determinato decise nel 2007 sono state fatte nel rispetto delle leggi vigenti all’epoca dei fatti

RAGUSA. Si è concluso ieri con l’assoluzione più ampia «il fatto non sussiste», poco alle 13,30, il processo ai danni dell’ex vice sindaco Giovanni Cosentini, nella sua veste di direttore del Consorzio di bonifica, e dell’ex amministratore provvisorio del Consorzio all’epoca dei fatti, Gaetano D’Onufrio.
Il reato ipotizzato era quello di concorso in abuso d’ufficio aggravato per 23 assunzioni a tempo effettuate nel 2007 che avrebbero causato un danno patrimoniale all’Erario pari 22 mila euro. L’istruttoria dibattimentale ha detto chiaramente che il reato non c’era, tanto che anche il pubblico ministero, Claudia Maone, dopo avere fatto una precisa ed attenta cronistoria della vicenda, condensata in cunque minuti di requisitoria, ha chiesto l’assoluzione con la formula più ampia. Tesi accolta dopo una brevissima camera di consiglio dal Tribunale collegiale (presidente Andrea Reale, a latere Rosanna Scollo ed Ivano Infarinato). Dopo l’accusa sono intervenuti gli avvocati difensori Carmelo Di Paola ed Agatino Cariola che hanno pronunciato le loro arringhe in poco meno di 40 minuti, ricordando i vari passaggi e mettendo in risalto che ancor oggi i Consorzi siciliani sono in vita grazie ai precari.
Decisive per l’assoluzione sono state le deposizioni di Domenico Romano, all’epoca capo servizio vigilanza consorzi di bonifica, che ha confermato che il Consorzio di Bonifica 8 non era in deficit visto che ha chiuso i consuntivi con piccole perdite, 4.500 euro nel 2007 e 5.700 euro nel 2008 e che, quindi, poteva assumere il personale a tempo determinato e, soprattutto, quella di Dario Cartabellotta, direttore generale del Dipartimento Infastrutture dell’assessorato regionale all’Agricoltura, che ha chiarito che le assunzioni nei Consorzi erano state vietate con la legge 45 del 1995, ma la legge 76 dello stesso anno permette la deroga per esigenze funzionali. Da allora in Sicilia queste assunzioni sono state fatte sempre per chiamata diretta.
La Regione deve solo autorizzare le assunzioni per la copertura finanziaria, in caso contrario gli oneri sono a carico del Consorzio che per legge, su direttiva comunitaria, in ogni caso deve intervenire col almeno il 5% nel bilancio con fondi privati. Ieri mattina lo stesso sostituto procuratore Claudia Maone ha dichiarato che gli imputati non hanno commesso i reati e che quando hanno proceduto alle assunzioni, nel 2007, non potevano essere a conoscenza della nascita del Servizio di vigilanza dei Consorzi, istituito nel gennaio del 2008.

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