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Modica, operatori ecologici occupano il Comune

"Vogliamo i soldi, non riusciamo più ad andare avanti!” è lo sfogo dei 30 netturbini che si sono presentati ieri sera a Palazzo San Domenico per rivendicare le spettanze arretrate

MODICA. “Vogliamo i soldi, non riusciamo più ad andare avanti!”. È l’amaro sfogo degli operatori ecologici di Modica che da ieri, dopo il turno di lavoro, hanno manifestato a Palazzo San Domenico. Ieri notte alcuni di loro hanno occupato la stanza del primo cittadino, Antonello Buscema, per rivendicare le spettanze arretrate.
Ai ferri corti con l’impresa Giorgio Puccia che gestisce il servizio di igiene ambientale, i circa 30 netturbini si sono presentati al Comune affinché intervenga in qualche modo per far loro avere i mesi di stipendio arretrati. Il Comune ha fatto sapere che aveva inviato alla ditta una fattura nel marzo scorso, sarebbe stato compito poi dell’impresa anticipare i soldi spettanti ai dipendenti.
Intanto c’è anche la questione economica vissuta dall’Ente che di certo non può risollevare dai loro problemi i netturbini. La Regione, ha fatto sapere l’assessore comunale al bilancio, Santino Amoroso, trasferirà a Palazzo S. Domenico solo 800 mila euro dei tre milioni di euro ipotizzati qualche giorno fa. Soldi che dovranno servire a pagare i dipendenti comunali, le cooperative e dunque anche gli operatori ecologici. Anche volendo quindi non ci sono le condizioni affinché il comune possa anticipare le somme dovute per gli stipendi direttamente agli operatori ecologici anziché trasferirli all’impresa Puccia. Stamani i netturbini hanno ripreso a lavorare, ma non si esclude che a fine turno possano ripresentarsi al comune. Della problematica se ne discuterà nella mattinata di oggi in seno ad una riunione che il sindaco terrà con la sua giunta.

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