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Scuola, crescono i disagi per gli studenti disabili

Situazione critica in città,per i ragazzi manca anche il trasporto. La Provincia assicura: «Da lunedì rientrerà tutto nella normalità»

RAGUSA. Tanti di questi ragazzi non sanno nemmeno cosa sia, ma la spending review rischia di lasciarli a casa, senza possibilità d'istruzione. Protestano i genitori dei ragazzi disabili un po' in tutta la provincia. Il motivo? L'ente di viale del Fante non ha ancora attivato il servizio di trasporto e l'assistenza specialistica, che sono di propria competenza.
E così i ragazzi non vanno a scuola, perchè garantire le pari opportunità spesso costa, e i soldi degli enti pubblici sono sempre di meno. Anche se assicurano alla Provincia che al massimo lunedì i servizi essenziali partiranno. Tra questi ci sono il trasporto e l'assistenza specialistica, pur se in un rapporto più elevato, ossia di un operatore ogni quattro alunni disabili. Ad oggi, però, tanti ragazzi non sono andati a scuola.
Il rappresentante dei genitori "H" dell'Ipsia «Ferraris» del capoluogo, Mario Occhipinti, spiega: «Manca il servizio di trasporto, manca l'assistenza specialistica, interventi che sono a carico della Provincia. E poi c'è qualche problema per quanto riguarda l'assistenza di base, che ormai dev'essere garantita dai bidelli che hanno seguito un corso e che, per quest'attività, percepiscono già un emolumento in più». Il preside, dal canto suo, fa sapere che ci si sta organizzando per individuare un altro bidello che possa occuparsi dei servizi di base (quello igienico sanitario, essenziale soprattutto per gli alunni con disabilità più gravi).

Un servizio nell'edizione di Ragusa del Giornale di Sicilia in edicola oggi.

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